Come saprai una parte fondamentale del lavoro del team di ENAC Veneto consiste nell’organizzare tirocini di inserimento lavorativo presso le aziende. Oggi vogliamo descriverti meglio questo strumento di politica attiva del lavoro.
Tirocinio: che cos’è e quali sono le tipologie
Il tirocinio (o stage) consiste in un periodo di formazione on the job (quindi non è un contratto di lavoro) finalizzato a far acquisire al tirocinante nuove conoscenze, competenze e abilità. Ci sono due tipi di tirocini:
- curriculari, ossia quelli svolti da studenti o allievi di percorsi di formazione. Questi tirocini sono parte integrante del percorso formativo stesso;
- extracurriculari, ossia quelli svolti al di fuori di percorsi di studio o formazione e destinati a persone inoccupate (cioè che non hanno ancora – o mai – avuto un contratto di lavoro), disoccupate (cioè che hanno già avuto almeno un contratto di lavoro, ma questo si è concluso) o a giovani che hanno concluso gli studi. Sono finalizzati ad agevolare l’ingresso o il reinserimento della persona nel mondo del lavoro.
In Veneto i tirocini extracurricolari sono disciplinati dalla DGR 1816 del 2017.
I tirocini extracurricolari a loro volta vengono differenziati in 3 categorie:
- Tirocinio di inserimento lavorativo: per disoccupati iscritti al Centro per l’Impiego, dove hanno sottoscritto il Patto di Servizio 150 (PDS 150), e che abbiano sottoscritto con ENAC Veneto una PPA (Proposta di Politica Attiva). Durata minima: 2 mesi, durata massima: 6 mesi;
- Tirocinio Estivo: per studenti regolarmente iscritti alle Scuole di Formazione Professionale di ENAC Veneto che hanno assolto l’obbligo formativo. Durata minima: 14 giorni, durata massima: 3 mesi.
- Tirocinio Formativo di Orientamento: per ex allievi (neo qualificati/neo diplomati entro 12 mesi dal conseguimento del titolo). Durata minima: 2 mesi, durata massima: 6 mesi.
Tirocinio di inserimento lavorativo: a chi è rivolto?
Il tirocinio è rivolto a giovani e a meno giovani. 😉
Per i giovani il tirocinio è ad oggi, insieme all’apprendistato, un vero e proprio ponte che collega il mondo dell’istruzione a quello del lavoro – due realtà spesso distanti tra di loro. Questo tipo di percorso rappresenta un modo di mettersi alla prova, fare un’esperienza concreta e rafforzare le proprie competenze immersi direttamente in una realtà lavorativa. Il tirocinio è un modo per:
- esplorare le proprie potenzialità: si possono, così, rafforzare o rivedere i propri interessi e le proprie attitudini;
- definire meglio il proprio progetto professionale;
- farsi conoscere dalle aziende;
- crearsi nuovi contatti;
- arricchire il proprio CV e quindi rendersi più appetibili sul mercato;
- imparare come funziona un’organizzazione e come ci si muove al suo interno.
Il tirocinio è un vero banco di prova per capire come organizzare il proprio lavoro, risolvere i piccoli e grandi problemi del quotidiano, superare incertezze ed insicurezze personali. Insomma si tratta di una vera e propria palestra utilissima per il rafforzamento di tutte queste soft skills sempre più richieste dalle aziende. Altro aspetto – da non sottovalutare – è il fatto che il tirocinio permette ai giovani di iniziare a rendersi indipendenti dalla propria famiglia grazie alle prime retribuzioni economiche.
In definitiva il tirocinio serve per crescere come persona, maturare, diventare adulti.
Il tirocinio è uno strumento molto efficace anche per i meno giovani: consente, infatti, di acquisire competenze tecnico-professionali e favorisce l’inserimento in azienda. Per gli adulti il tirocinio è un modo per fare esperienza in un campo nuovo e per farsi conoscere da un’azienda, che può, così, valutare di inserire successivamente la persona nell’organico. Se invece lo stage non dovesse dar luogo ad un’assunzione, rimane comunque un ottimo biglietto da visita per le altre aziende.
Come funziona il tirocinio?
Nel tirocinio ci sono tre attori in gioco: il soggetto promotore, il soggetto ospitante e il tirocinante:
La validità, la ricchezza e la positività dell’esperienza dipendono dall’impegno e dal know how di queste 3 parti.
- Il tirocinante è chi effettua l’esperienza di stage.
- Il soggetto promotore ha il compito di organizzare il tirocinio e di assicurarsi che l’esperienza si svolga in maniera corretta, cioè nel rispetto di regole, diritti e doveri, e che sia realmente istruttiva, costruttiva e utile (sia per l’azienda sia per il tirocinante). ENAC Veneto, come ente promotore, si occupa di: attivare il tirocinio, supportando tirocinante e soggetto ospitante nelle pratiche di avvio; individuare un tutor formativo (o didattico) che seguirà ciascun tirocinio dall’inizio alla fine, monitorandone costantemente l’andamento; attivare la copertura assicurativa dei tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro e per la responsabilità civile verso terzi; redigere un progetto formativo condiviso insieme all’azienda. Al termine dell’esperienza il tirocinante otterrà un’attestazione dei risultati in cui si specificano le attività effettivamente svolte e le competenze acquisite, anche sulla base della valutazione dell’azienda ospitante.
- Il soggetto ospitante è una struttura pubblica o privata che, appunto, ospita il tirocinio. L’azienda ospitante deve essere disposta a seguire il tirocinante nella sua formazione e a facilitare il più possibile il suo inserimento e la sua integrazione nell’ambiente lavorativo. Deve anche designare un tutor aziendale che si assuma l’impegno di affiancare, supportare e formare il tirocinante (eventualmente anche con l’aiuto di altri colleghi), facendo sì che raggiunga gli obiettivi prefissati nel progetto formativo.
Il tirocinio prevede un rimborso spese?
Noi di ENAC Veneto attiviamo tirocini all’interno di progetti finanziati dalla Regione Veneto e anche tirocini a pagamento per le aziende. In entrambi i casi il tirocinante, come stabilito dalla direttiva 1816/2017, ha diritto al riconoscimento di un’indennità di partecipazione, non inferiore a 450,00 euro mensili (o a 350,00 nel caso in cui usufruisca del servizio mensa o dei buoni pasto) quando svolge almeno 28 ore di lavoro settimanali. Nel caso in cui l’orario dello stage vada dal 50% al 70% dell’orario full time, l’indennità è ridotta al 70%.
Nel caso di iniziative finanziate l’importo non viene erogato direttamente dall’azienda, ma dai fondi finanziatori (regionali, provinciali, europei, ecc.). Se il tirocinante percepisce NASpI (l’indennità mensile di disoccupazione) o altre forme di sostegno al reddito, non sussiste l’obbligo di riconoscere l’indennità e in alcune iniziative finanziate non è prevista l’erogazione di questa.
Come si attiva un tirocinio?
L’attivazione di un tirocinio viene “formalizzata” attraverso:
- una Convenzione stipulata tra ente promotore e soggetto ospitante (che può riguardare anche più tirocini), in cui si stabiliscono impegni, obblighi e responsabilità delle due parti;
- un Progetto formativo individuale stipulato tra ente promotore, soggetto ospitante e tirocinante. In esso sono indicati sede, durata, orario del tirocinio, contenuti e obiettivi formativi;
- la comunicazione dell’avvio, eventuale proroga o cessazione anticipata al Ministero del Lavoro tramite un sistema informatizzato, effettuata dal soggetto promotore entro il giorno prima dell’inizio del tirocinio.
Queste che ti abbiamo illustrato oggi sono le principali caratteristiche del tirocinio extracurriculare di inserimento lavorativo.
Per maggiori informazioni puoi visitare il sito di Regione Veneto: https://www.regione.veneto.it/web/lavoro/faq-tirocini oppure puoi contattarci per qualsiasi approfondimento!
21/11/2019